A sei anni dalla scomparsa di Marina Arduini, 39 anni, commercialista di Frosinone, la famiglia chiede che il fascicolo non venga archiviato e che le indagini vengano proseguite così da ottenere risposte alle seguenti domande:
- Chi doveva andare a denunciare Marina il giorno della sua scomparsa? Ignoti o qualcuno di preciso?
- Chi ha incontrato Marina la mattina della sua scomparsa, che le ha fatto cambiare i programmi della giornata?
- Il percorso che ha effettuato il cellulare di Marina è un depistaggio o realmente la donna quel giorno è andata da Frosinone a Salerno, passando per Roma?
- Perché gli inquirenti non sono mai andati a ispezionare lo studio di Marina?
- C'era qualche segreto a lavoro che Marina non doveva scoprire? Coloro che sono entrati nello studio di Marina prima della sua scomparsa sono gli stessi che un anno fa sono entrati nella casa dei suoi genitori e che hanno poi minacciato la famiglia? Cosa cercavano? L'hard disk consegnato dai familiari alle forze dell'ordine o il pc portatile mai ritrovato?
- C'è qualche connessione tra la scomparsa di Marina e la richiesta di un finanziamento a suo nome falsificata che lei aveva scoperto e bloccato?
- Perché uno degli indagati (l'ex amante) aveva una stanza nello studio di Marina e le chiavi per accedervi pur non avendo alcuna connessione con il lavoro della donna?
- Perché la macchina di Marina è stata fatta ritrovare a Roma, esattamente due anni dopo la sua scomparsa? Da chi?
- Perché la macchina non è stata sequestrata ma restituita ai familiari senza ulteriori controlli?
- Che fine ha fatto Marina Arduini?
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